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Le orme delle nuvole

Di e con:Yousif Latif Jaralla
Musica:Said Benmsafer (liuto)

Liberamente tratto dal racconto 
“La bambina all’Alloro” di: Alberto Samonà


Dice un detto zen: dove eri prima di essere nato? E  forse Jalal -ud -Din Rumi pensava a questa domanda quando scrisse questi versi:
"Sono morto come minerale, e come pianta sorto.
Sono morto come pianta e ancora risorto come animale.
Sono morto come animale e risorto come uomo.
Perché 'temere allora di divenire meno morendo?
Ancora una volta morirò come uomo.
Per risorgere come un angelo perfetto dalla testa
alla punta dei piedi.
Ed ancora quando da angelo soffrirò la dissoluzione
Io muterò in ciò che supera l'umano concetto."
Cio che ci sorprende nella domande e cio che ci stupisce nella risposta è la loro capacità di proiettarci in modo immediato in dimensioni e tempie estremamente lontani. il loro fascino risiede nel farci assaporare un volo "l’esistenza umana ha la possibilità di aver delle estensioni in realtà impercettibili a noi sconosciute. e noi veniamo da lontano. siamo la concretezza di cio che consideriamo "sogno". E dalla possibilità di questi estensioni e da fati storici “Le orme delle nuvole” trae l’ispirazione.
Siamo in via Alloro, nel cuore di Palermo, dove una bambina vende dolciumi e bibite durante l’estate racconta e i suoi sogni, perché:
- io faccio tutto al contrario, la gente racconta storie per dormire , io dormo invece per raccontarmi una storia
tutto il suo mondo si svolge nei sogni. e nei suoi sogni ce un uomo, benevole, che le racconta strane storie e strane vicende lontane nel tempo.  è la strana storia della scomparsa di shams aldin al tabrizi  maestro di Jalal -ud -Din Rumi che come ci riferisce le cronache dell’epoca che i discepoli di questo ultimo gelosi del forte attaccamento del loro maestro al folle shams aldin al tabrizi gli fecero scomparire forse lo ammazzarono. Ma  Jalal - uddin Rumi non smise mai di cercarlo, nelle varie estensioni.
E forse, qualcosa del folle di tabriz ce nella bambina di via Alloro, vive e agisce.
Lo spettacolo da punto di vista letterario utilizza la circolarità di un racconto sufi, trasforma vicende e personaggi reali in metafore poetiche. Cio che ci sembra semplice ha in seno il divino.
Realizzazione:
lo spettacolo si volge secondo la modalità del cantastorie e dei narratori in Iraq: “Alhaqi” seduto su una pedana attorniato dal pubblico e di suoi enormi cartelloni narra le sue storie. Nello spettacolo i cartelloni vengono sostituiti da tre pannelli sulle quale verranno proiettate delle ombre che parallelamente racconteranno le vicende dei sogni della bambina. Sul palcoscenico ce un musicista.
Lo spettacolo può adeguarsi a qualsiasi spazio purché sia protetto come teatro, biblioteca, palestra, piazza, chiesa ecc..

Tutto torna a se stesso.  
Passato, presente, futuro: nella presenza  il tempo cambia direzione . né avanti né indietro. Diviene circolare e ieri diviene oggi e il tutto si vive qui e ora . tutto torna a se stesso.
Le  corde colme di Assoluto
Ottocento anni sono passati, da quando Jalaluddin Al Rumi, a Konya, nel cuore della Turchia fondò i darwish rotatati, Mawlawi, la  confraternita sufi, o monaci che attraverso la danza rituale, il Samà, fanno vibrare una ottava le cui corde sono piene di Assoluto.
Il folle
Nell’ opere di  Rumi, come nel suo animo, l’impronte del suo maestro, il “folle“  Shams Uddin Al Tabrizi.
 Oggi come ieri
La via Alloro è un antica strada di Palermo, nel cuore della Kalsa, il quartiere Arabo della città, Oggi come ieri i sapori, gli odori, le voci sono quelle di sempre.
In via Alloro
 Una bambina nasce e gioca nel vicoli. vive e sogna.  e il suo sogno Nel sogno, spazio e tempo, sono animati di personaggi e  paesi, viaggi e tumulti, lontani ma vivi, visioni che portano nelle vene una concretezza. Tutto torna a se stesso nell’ eterno presente
Eterno presente 
nella bambina che  gioca nel vicoli che vive e sogna  vi è luna vibrazione di un tempo lontano.